ANDREA COSTA IMOLA

Il sindaco di Imola risponde ai tifosi


«Il Comune non ha soldi per realizzare un Palasport»

- Il Resto del Carlino -

30/11/2006 11:57 - «NON ABBIAMO le possibilità per realizzare un Palasport da 5mila posti con sole risorse pubbliche». Così risponde il sindaco Massimo Marchignoli alla tifoseria dell’Andrea Costa che, domenica nella sfida al PalaCattani di Faenza contro Pavia, ha preso posizione contro il primo cittadino. Con uno striscione e una lettera distribuita agli spettatori della partita, i Viking Onda d’Urto hanno accusato Marchignoli di snobbare il basket e di non muovere un dito per realizzare una struttura adeguata per ospitare in città le partite della squadra di Legadue. «Capisco i disagi connessi al fatto di dover assistere alle partite a Faenza — scrive il sindaco —. Ma se la domanda è se esistono oggi a Imola le possibilità per realizzare un impianto da 5mila posti con sole risorse pubbliche, la risposta non può essere positiva. Abbiamo un piano degli investimenti di 25 milioni di euro all’anno dove trovano posto tutte le esigenze della città, dalla viabilità alla scuola, dalla cultura alla sicurezza e anche agli investimenti sportivi, finalizzati a portare ovunque un’impiantistica idonea a promuovere lo sport». Da solo, insomma, il Comune non può realizzare un palazzetto. «Siamo disponibili — continua — a ogni progetto che colmi una richiesta della città, non a caso abbiamo a disposizione un’area importante in via Bussolo, come previsto dal piano regolatore. Ad esempio la nuova piscina potrà essere realizzata proprio dietro a una parternship che vede un impegno di soggetti diversi dal Comune». Infine, come per dimostrare di non snobbare il basket, Marchignoli snocciola alcune cifre: «In questi anni la convenzione col Comune di Faenza che ha permesso di disputare le partite al PalaCattani è costata alla comunità imolese 130mila euro a stagione, oltre il doppio di quanto complessivamente destinato ai contributi per le attività giovanili, per la promozione dello sport nelle scuole e per l’integrazione dei disabili allo sport».



Sbaglio o equivale ad un "me ne frego"?