CITAZIONE (BIG-GIO @ 12/2/2008, 16:10)
Credo infatti, per fare un esempio, che l'Ingrosso e lo Sgobba della situazione non avrebbero tratto grande giovamento dal restare a Massa e Cozzile ad allenarsi con coetanei troppo inferiori. Però è vero che si potrebbe porre un limite, del tipo "non più di tot" reclutati all'anno da fuori regione, in modo da un lato di agevolare l'allacciarsi di rapporti di collaborazione con le realtà più vicine, dall'altro, costringendo a concentrare gli sforzi su pochi, di far si che le società più grosse e più dotate di mezzi (intendo soprattutto strutture e staff tecnico/atletici) puntino realmente ad accaparrarsi i migliori e a mettere questi nelle migliori condizioni di esprimere i loro potenziale
Ok. Scudettini inutili per le carriere dei giocatori, fin qui ci siamo.
Ma gli altri dieci """scarsi""" (3 virgolette open, 3 virgolette closen) quando avrebbero avuto un'altra possibilità di vincere uno scudetto?
Quando, l'anno dopo, i loro due compagnucci sono stati portati via con SOLDI da due società professionistiche?
Ragazzi, valutiamo che, per 10 giocatori ad annata che arrivano al professionismo, ce ne sono migliaia che non arrivano neanche alla promozione...eppure certe competizioni possono far dire loro : "io, una volta, ho vinto lo scudetto, contro quello li che vedi in televisione..."
Il basket serve si per il divertimento, non serve come lavoro (a 14 anni), ma queste sono grandi opportunità per togliersi grandi soddisfazioni...
Io non ho mai giocato solo per il gusto di giocare, c'era sempre la componente agonistica che mi spingeva un allenamento più in là, una goccia di sudore più in là, un viaggio in treno più in là...la voglia di confrontarsi contro avversari più forti è insita nella natura umana...
Con questo non voglio dire che trovo assolutamente stupido togliere le finali u14...piuttosto voglio dire che non trovo motivazioni per toglierle, tutto qua!
CITAZIONE (videobasket @ 12/2/2008, 19:41)
Mi permetto di fare un passo indietro e di inserire nei vostri interessanti discorsi la parola RISPETTO e EDUCAZIONE. Se in ogni società vigessero rispetto ed educazione non credo sarebbe un problema fare le finali nazionali giovanili anche a 13 anni. Il problema è che spesso non c'è il RISPETTO dei ruoli (allenatore-giocatore; genitore-allenatore; genitore-dirigente; allenatore-dirigente e mi fermo qui) e non c'è l'EDUCAZIONE alla pratica sportiva, per esempio, che c'è in buona parte del continente europeo. Potrei continuare nel mio discorso, ma non vorrei tediare, ma solo farvi meditare per ampliare il ragionamento.
SIMONE MOTOLA
Purtroppo il problema sul rispetto e sull'educazione può essere solo in parte affrontato dalla pallalcesto, non debellato completamente, perchè nasce in ben altre situazioni, e una fase finale nazionale non può risolvere il problema....
E sulla questione genitori, cosa diceva un vecchio detto?
"Il sogno dell'allenatore è allenare una squadra di orfani"
di Massa e Cozzile quest'anno l'ho visto alle finali under-16, alla fine di una partita si è "catafiondato" in campo con altri cinni a tirare e mi sembrava che si divertisse un mondo lo stesso...