Basket Café Forum

RADUNO BASKETCAFE', Sassari - Porto Torres 16/17 giugno 2007

« Older   Newer »
  Share  
BasketCafé
view post Posted on 14/5/2007, 01:21 by: BasketCafé





L’ISOLA DI ASINARA



HKST6h Gtnpeh lL7kdh KcSIch
dVN5Th sAgVqh ewCr6h yAWYHh

Mi soffermerò un po’ di più, volutamente, su quest’isola, dal fascino mozzafiato e dall’atmosfera surreale. Nelle prime tre foto, potete ammirare Cala Sabina, ovvero l’unica insenatura in cui ora è consentita la balneazione durante le visite dell’isola, diventata Parco Naturale il 27 dicembre del 1997 e riaperta alle visite organizzate (a numero chiuso e su prenotazione) nel 1999. Ovviamente, non posso raccontarvi tutto…ma spero ugualmente di riuscire a darvi un quadro generale di questo paradiso, dalla storia “sofferta” ed appassionante.

La storia parla di primi insediamenti umani nell’età prenuragica (testimoniati dalle domus de janas di Campu Perdu), ma sono stati ritrovati anche oggetti forse più antichi, in selce ed ossidiana. Altri ritrovamenti riguardano l’epoca romana (relitti di navi soprattutto nella costa orientale). L’isola ha una superficie di 52 kmq, è lunga 17.5 km, con una larghezza massima di 6.4 km. La costa orientale e quella occidentale si presentano morfologicamente differenti tra loro: la prima presenta ampie insenature e spiaggette granitiche, mentre la seconda è caratterizzata da alte falesie scistose, spaccature e canaloni. Secondo vari racconti, i nomi dati all’isola sono stati diversi nel corso del tempo, da Isola di Ercole a Sinuaria, per via della sinuosità della sua forma. Proprio da questo antico nome, con le influenze dialettali, si è arrivati all’attuale Asinara. In passato ebbe una notevole importanza strategica nel Mediterraneo (rotte da e verso la Spagna), per via della propria posizione. Fu sede di un monastero camaldolese nel Medioevo, poi teatro delle scorribande dei pirati saraceni e di aspre battaglie nel periodo delle repubbliche marinare, tra Pisa, Genova e gli Aragonesi. Gli Aragonesi ne concessero il dominio alla città di Sassari e nel 1721 passò ai Savoia, che 54 anni dopo la diedero in feudo a Don Antonio Manca Amat, un nobile sassare (marchese di Mores), col titolo di duca dell’Asinara. La soppressione dei feudi dell’Asinara e dell’isola Piana (tra l’Asinara e Stintino), venne regolata da una legge del 1837. L’isola Asinara è stata abitata fino alla fine del 1800, da pastori sardi e pescatori liguri originari di Camogli (l’arrivo dei liguri fu proprio voluto da Don Antonio e facilitato dall’unione politica tra la Repubblica Marinara di Genova e il Regno di Sardegna). Poi, in seguito al decreto regio emanato da Re Umberto, nel 1885 l’Asinara fu evacuata per la realizzazione di una stazione sanitaria di quarantena e di una colonia penale agricola (a Fornelli nel 1896, poi sono state edificate anche altre strutture carcerarie adibite a colonie penali agricole). Le famiglie costrette ad abbandonare l’isola, edificarono il vicino paese di Stintino. Inoltre, per un periodo è stata anche sede di un carcere di massima sicurezza e ci fu dunque l’arrivo di detenuti imputati di gravi reati e sottoposti al carcere duro, in base al “41 bis” (è attualmente visitabile anche quest’ala della struttura, con le sue celle). Proprio i carcerati, per via dei trattamenti a loro riservati nel periodo del “supercarcere” (alcuni racconti sono raccapriccianti), diedero all’Asinara l’appellativo di “isola del diavolo”…ma veniva chiamata anche “cajenna del Mediterraneo”…
Per quanto riguarda la fauna, si trovano alcune specie rarissime, ad iniziare dagli asinelli albini. Una leggenda, probabilmente non priva di fondamento, racconta che alcune coppie di questi asinelli, provenienti dall’Egitto, erano state imbarcate su una nave francese (dirette in Francia, come dono al re francese del tempo) che, intorno al XVI secolo naufragò vicino all’isola. Gli asinelli riuscirono a raggiungere la costa. Ma nell’isola non sono da soli, in quanto si trovano anche cavalli, cinghiali, mufloni, lepri, donnole. Tra gli uccelli, nidificano specie rarissime come il marangone dal ciuffo, il gabbiano corso, il falco pellegrino, il grifone, la pernice sarda e la gazza. Si possono osservare anche varie e rare specie di anfibi come il discoglosso sardo (piccolo rospo, privo di coda e dalla caratteristica lingua discoidale), il rospo smeraldino e la raganella, e alcuni rettili: la testuggine e la biscia viperina. Tra le piante rare endemiche dell'isola, merita una citazione il fiordaliso spinoso, pianta robusta, adatta a resistere alla forza del vento di maestrale. I fondali marini sono invece ricchi di anemoni colorate, stelle marine, polpi, murene, cernie, saraghi, tra le ampie distese di Posidonia.


Edited by Drugo72 - 1/10/2011, 18:29
 
Top
347 replies since 14/5/2007, 01:09   26737 views
  Share